Il giusto ritmo e la giusta frequenza in un percorso di trasformazione

Mattia Rapisarda
3 min readOct 12, 2020
Photo by Simon Migaj

Mai più di ora riconosco l’importanza di respirare, sentire ciò che mi circonda e, senza farmi travolgere, surfare quest’onda di complessità, cambiamento ed evoluzione.

Il progresso (tecnologico, sociale, economico…) è inarrestabile ed è sempre più evidente come le nostre organizzazioni, anche se in grado di sentire rapidamente ciò che accade, non sono così rapide nell’adattarsi, non solo al fine di non farsi abbattere, ma riuscendo a prosperare in questo oceano di complessità.

Quando si parla di sistemi complessi, facendo riferimento al Cynefin Framework, si parla di quei sistemi in cui non è prevedibile la relazione causa-effetto e possiamo riconoscere delle proprietà emergenti, date dalla specifica interazione tra le parti. Per chi lavora a stretto contatto con questi temi è quindi fondamentale supportare il sistema nell’essere più consapevole e a riconoscere queste proprietà; altrimenti, sistemi come le nostre organizzazioni, costruite per essere solide, durature e stabili nel tempo, se non saranno in grado di evolvere, saranno destinate a crollare.

Lo stiamo vedendo spesso intorno a noi, in cui è sempre tutto così urgente e continuiamo a correre dimenticandoci di controllare il respiro, finendo poco dopo esausti e senza energie.

Photo by Massimo Sartirana

Bisogna trovare la propria frequenza, per farlo è essenziale iniziare ad ascoltare il sistema in tutte le sue parti, a riconoscere le priorietà emergenti, che in gruppi diversi, della stessa organizzazione e non, possono far emergere dei pattern culturali, di approcci e strumenti comuni.
Impariamo a trovare il giusto ritmo, a ritagliarci un momento di ispirazione, in cui assorbiamo quanto imparato, definiamo la direzione del prossimo periodo (settimane/mesi) e ricerchiamo l’equilibro. A questo punto espiriamo, sperimentando, fallendo, evolvendo per essere sempre più consapevoli.

Chi si occupa di trasformazione digitale, culturale o di modello organizzativo sa bene come una delle difficoltà principali sia quella di coinvolgere pienamente e attivamente l’intero sistema nel processo di evoluzione, in modo che sia pienamente allineato rispetto alla direzione che si sta percorrendo e che si vuole percorrerre.

E’ impensabile quindi lavorare agendo solo su processi o strumenti, senza prendere in considerazione le relazioni all’interno delle nostre organizzazioni. Bisogna favorire la creazione di spazi in cui le persone, rappresentanti del sistema, possano confrontarsi e co-creare iterativamente un percorso di evoluzione condiviso.

E’ importante ascoltare le singole parti del sistema, ma è ancora più importante che loro si ascoltino e si parlino a vicenda, così che il sistema stesso inizi a respirare alla stessa frequenza e non si continui a correrre in apnea.

Forse dovremmo iniziare a non aver paura del cambiamento, ad abbandonare la necessità e la paura del controllo per iniziare ad aprirci a possibilità inaspettate che possano farci prosperare, in cui il sistema si sente pienamente coinvolto, riuscendo a creare valore per noi come individui e come parte di un eco-sistema più ampio.

Be prepared to be surprised — from Open Space Technology

Io ora sono pronto ad espirare, e tu?

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Mattia Rapisarda

I support people and organization in their evolution path.